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Ecco i responsabili del crollo di Genova

Domenico Gagliardi • set 15, 2018

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Un mese dopo dal crollo del Ponte Morandi

Ieri è passato un mese dal 14 agosto, giorno del crollo del ponte. In questo mese si sono susseguiti pareri di esperti e non. I giudizi delle cause del crollo del ponte sono tutti verosimili ma diversi, soprattutto quando si parla di concause. Chi parla di eccessivi carichi non previsti e prevedibili in fase di progetto, chi dice "ossidazione" qualcuno parla di infiltrazioni continue, soprattutto in quel giorno tempestoso; il fulmine. Sembra invece che i bagliori che alcuni lontani testimoni hanno visto, siano giustificabili dalla rottura, allorché in atto (e non successiva) di acciaio e calcestruzzo, dall'attrito. Ma quali sono le reali responsabilità e soprattutto: a chi attribuirle? Sia chiaro: ci penserà la magistratura a individuare i colpevoli, lungi da me puntare il dito contro qualcuno, pur anche miliardari e speculatori. Su una cosa si è tutti un po' d'accordo: scarsa manutenzione e poca attenzione alla cosa pubblica.

Quando e come fu costruito il Ponte Morandi

Il Ponte Morandi fu costruito tra il 1963 e il 1967, dalla Società Italiana per Condotte d'Acqua s.p.a. sulla scorta del progetto dell'Ingegnere Riccardo Morandi. Era lungo 1.282 metri, con una campata massima di 210 metri e un'altezza media del piano stradale di 45 metri. I tre piloni sono alti circa 90 metri. La struttura è principalmente in calcestruzzo armato. Nel caso dell'impalcato si è utilizzato calcestruzzo armato precompresso. Le tre torri e i piloni sono i calcestruzzo armato ordinario. Il sistema di precompressione era stato brevettato dallo stesso Morandi.

La particolarità del ponte è il modo in cui furono realizzati gli stralli, cioè i tiranti che partono dalla cima dei piloni e sono ancorati alla struttura. Normalmente in acciaio, un materiale che reagisce meglio a trazione (semplificando, la sollecitazione di un corpo operata da due forze divergenti), sul ponte di Genova sono in calcestruzzo armato. Il crollo, però, non è avvenuto in una sezione del ponte con gli stralli rivestiti in calcestruzzo, che pure erano presenti in altre sezioni del ponte.

Le manutenzioni

Il manufatto di Morandi era abbandonato a se stesso, privo dei controlli di sicurezza e manutenzioni? diremmo delle falsità.

Dopo 25 anni dalla realizzazione, negli anni '90, gli stralli della torre più a est del ponte (quella opposta a quella crollata) furono affiancati da tiranti in acciaio. Gli stessi interventi erano in programma per i piloni 9 (quello crollato) e 10. A maggio 2018 era stato indetto un bando da circa 20 milioni di euro. Di questi lavori avevano parlamentato due rappresentanti di Autostrade per l'Italia s.p.a. in una riunione del consiglio comunale di Genova lo scorso 18 Luglio, convocata dopo le lamentele dei residenti riguardo ai rumori causati dai costanti lavori notturni di manutenzione del ponte. Inoltre, il 28 aprile 2016, il senatore della repubblica Maurizio Rossi presentò una interrogazione parlamentare all'ora Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, per denunciare il cedimento dei giunti della struttura. Dopo il crollo del 14 agosto, intervistato telefonicamente ( www.agi.it ) dichiarò: "non ho mai ricevuto risposta a quella interrogazione". Come visto, manutenzioni e attenzione alla struttura ci sono stati, ovviamente insufficienti, viste le 43 vittime. Una Strage.

I responsabili

I responsabili, i colpevoli, siamo noi. Si, non potevamo aspettarcelo. Ma la colpa di quelle morti siamo tutti noi.
Noi, quando gettiamo una cartaccia sul suolo pubblico, guardandoci bene attorno di non essere osservati;
siamo noi i colpevoli, quando parcheggiamo l'auto in divieto di sosta, anche senza sapere che in quel passo carraio vi abita chi ha bisogno dell'urgente viaggio in pronto soccorso, ostruito dalla nostra auto.
I responsabili siamo noi, quando facciamo i salti mortali per cercare il modo per aggirare una norma, una tassa che potrebbe tornarci indietro come servizio o aiutare i più deboli. Siamo noi, quando chi fa sicurezza è un peso, un costo, ma in caso di incidente o peggio se ci scappa il morto, siamo pronti ad alzare l'indice colpevolizzando: "lui è quello che non ha fatto/detto/segnalato". I responsabili siamo noi quando: "l'eternit lo nascondo, il rifiuto tossico lo sotterro, la tassa non la pago, la precedenza non la concedo, la cintura non la indosso, il bimbo lo tengo in braccio auto, la velocità non la controllo, il calcestruzzo al risparmio, la sabbia del mare, le spiagge, l'inquinamento, ecc.". I Responsabili siamo noi, quando non chiudiamo al traffico un ponte a rischio crollo. Il colpevole sono io, ma anche tu. I responsabili siamo noi e nonostante tutto siamo ancora in tempo a salvarci. Facciamolo per noi, per i nostri figli e nipoti. Facciamolo per Admir, Alessandro, Alisee, Andrea, Angela, Antonio, Alessandro, Andrea, Alessandro, Bruno, Camilla, Carlos, Claudia, Elisa, Silvia, Francesco, Gennaro, Gerardo, Giovanna, Giorgio, Giovanni, Penao, Juan Carlos, Juan, Nora, Luigi, Maraj, Manuele, Marius, Marta, Matteo, Melissa, Natan, Roberto, Samuele, Stella, Vincenzo, William. Coloro che ci hanno rimesso, per la nostra responsabilità.

Un pensiero alle famiglie.

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Autore: Domenico Gagliardi 03 ott, 2024
Negli ultimi anni, il settore dell'edilizia ha visto una crescente regolamentazione per garantire sicurezza, legalità e qualità nei cantieri. Uno degli interventi più recenti riguarda l'introduzione dell'obbligo della patente a crediti per le imprese edili, una misura destinata a monitorare e valorizzare le competenze e la regolarità delle aziende operanti nel settore. Cos'è la Patente a Crediti per l'edilizia? La patente a crediti è un sistema che assegna un punteggio alle imprese edili in base a criteri quali il rispetto delle normative sulla sicurezza, la regolarità contributiva, l'efficacia formativa del personale e la qualità del lavoro svolto. Questa certificazione mira a migliorare gli standard del settore, penalizzando le aziende non in regola e premiando quelle che dimostrano di operare con serietà e conformità. Il punteggio viene assegnato attraverso una piattaforma gestita dall'Ispettorato Nazionale del Lavoro, dove le imprese devono periodicamente caricare i dati e le certificazioni necessarie per il mantenimento o l'aggiornamento della patente a punti. Ogni azienda ha l’obbligo di mantenere un livello minimo di punteggio per poter continuare a operare nel settore ed evitare sanzioni, sospensioni o interdizioni dall’attività lavorativa. Perché è importante per le imprese edili? L'obbligo della patente a crediti non è solo una questione burocratica, ma rappresenta un'importante leva competitiva nel mercato dell'edilizia. Le imprese che mantengono un alto livello di punteggio dimostrano di rispettare le normative vigenti, riducendo così il rischio di incidenti, contestazioni o vertenze legali. Di conseguenza, avere una patente a crediti con un buon punteggio può diventare un fattore di scelta per clienti e partner che cercano affidabilità e sicurezza. Al contrario, le imprese che trascurano questo obbligo rischiano non solo di perdere credibilità, ma anche di subire pesanti conseguenze economiche e operative. La sospensione della patente comporta l'interruzione dell'attività lavorativa fino alla regolarizzazione, con un impatto significativo sui progetti in corso e sulle opportunità future. Chi è Soggetto a questo obbligo? L'obbligo della patente a crediti riguarda tutte le imprese edili, indipendentemente dalla loro dimensione o ambito di attività. Dal piccolo artigiano alle grandi imprese di costruzioni, tutte le realtà del settore devono conformarsi a questa normativa per continuare a operare legalmente. È quindi fondamentale che ogni azienda gestisca in modo adeguato il caricamento e la verifica dei dati, mantenendo il proprio punteggio costantemente aggiornato. Come ottenere e mantenere la Patente a Crediti Ottenere e mantenere la patente a crediti richiede attenzione ai dettagli burocratici e la dichiarazione di documenti aggiornati e conformi alle norme vigenti. Questo processo può rivelarsi complesso, soprattutto per le piccole imprese che non dispongono di un ufficio amministrativo dedicato. La gestione dei caricamenti sul portale dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro può diventare un vero e proprio ostacolo, specialmente quando si ha a che fare con scadenze strette e documentazione complessa. Per facilitare questo compito e garantire che ogni passaggio sia svolto correttamente, è possibile affidarsi a servizi professionali di caricamento dati, che si occupano di tutta la parte amministrativa, lasciando alle imprese la tranquillità di concentrarsi sul proprio lavoro. Affidati ai professionisti per il caricamento dati della tua Patente a Crediti Ti offriamo un supporto professionale e completo, occupandoci di ogni aspetto burocratico legato alla gestione del portale dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro. Con il nostro servizio a soli 49€, ci occupiamo di: Caricamento dei dati richiesti in modo rapido e preciso. Verifica della conformità dei documenti, evitando errori o problemi che potrebbero compromettere la tua impresa. Assistenza completa fino alla conferma dell’avvenuto caricamento.  Non lasciare che la burocrazia rallenti la tua attività. Contattaci oggi stesso e affidati a noi per un servizio professionale e sicuro, mantenendo la tua impresa edile in regola con l'obbligo della patente a crediti!
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