Un paese per Vecchi
Condividi
La demografia italiana e il lavoro del presente/futuro
Colazione del sabato mattina. Il bar con i giornali in vendita messi tutti in fila, uno stand appositamente dedicato. L'intenzione di acquistarne uno. La mia attenzione si sofferma sulla solita notizia di politica sul solito quotidiano. Poi cambio strada e mi dirigo sul giornale più grande, dimensionalmente parlando, il Sole 24 Ore. All'interno del grande giornale, un piccolo inserto "Plus24 la settimana di finanza e risparmio". Dopo un rapido sguardo ai titoli, ne trovo due a pagina quindici:
- Come la demografia spinge i mercati
- Tra i mega trend spunta anche l'urbanizzazione
Il primo interessa soprattutto l'invecchiamento anagrafico degli abitanti dell'Unione Europea: "Nel 2050 l'Italia sarà al terzo posto al mondo per popolazione anziana tra i paesi Ocse dopo Giappone e Spagna".
Bene, il tema lo conoscevo già, in Italia non si fanno più figli, situazione "figlia" di quella economica e di stabilità familiare, probabilmente. Ma la mia curiosità, visto il giornale, mi porta ad una domanda interessante: quale sarà il mercato del lavoro nei prossimi 30 anni?
Allora bisogna approfondire il secondo articolo. Nel quale vi è un'altra stima fatta questa volta da Paolo Paschetta, country head
Italia di Pictec Asset Management: Nei prossimi 25 anni la popolazione urbana passerà dal 50% al 70%.
Giornalista - Quali sono i settori che possono ancora esprimere delle potenzialità di crescita nel medio termine?
Paschetta - Lo scenario degli ultra65enni che raddoppieranno entro il 2060 è quello dell'healthcare, inteso a 360 gradi. La spesa per la salute è destinata a crescere, [...] tutto ciò che è tecnologia legata alla salute.
Poi si passa al tema delle smart city
, il futuro delle grandi città che aumenteranno di abitanti.
Il mercato si muoverà verso la qualità della vita in città, come ad esempio la riqualificazione degli edifici, risorse sostenibili, l'efficienza energetica, gestione dei rifiuti ecc.
Quello che servirà, quindi, sarà poter contare su persone qualificate nel settore "living in the city", soprattutto nell'argomento della qualità della vita dentro gli edifici, visto l'inarrestabile invecchiamento della popolazione
Condividi
