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Coronavirus, è crisi immobiliare?

Geom. Gagliardi Domenico • apr 04, 2020

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Prospettive per gli immobili residenziali dopo l'emergenza sanitaria

Nel momento in cui scrivo la malattia causata da questo nuovo Coronavirus non ha raggiunto ancora il suo picco, con quasi 800 morti al giorno. Mi permetto di dire che gli italiani tutti sono vicini alle famiglie che soffrono.

Detto questo è importante prendere in considerazione ciò che sarà il mercato immobiliare nell'immediato post-virus. Il settore in Italia è sempre stato trainante dell'economia e per questo motivo è fondamentale essere pronti a questa ennesima trasformazione.

Ma quanto, e soprattutto, come si trasforma questo asset di mercato?

Uno dei settori su cui il virus ha inciso negativamente è il settore del turismo il che in una situazione di pandemia è comprensibile. Anche nel post-virus dovremo convivere con una enorme contrazione del mercato del turismo; da questo punto di vista il mercato immobiliare degli affitti brevi subirà contemporaneamente una flessione.
Per quanto riguarda il settore residenziale possiamo distinguere sommariamente le seguenti caratteristiche:

  • Affitti brevi. Ad esempio gli immobili destinati ai turisti, italiani e non, settore che aveva preso fette di mercato importanti, in concorrenza agli alberghi;
  • Affitti lunghi periodi. Questa sezione del mercato immobiliare probabilmente sarà tra quelle che subirà meno l'inflessione, possiamo inserire in questa sezione anche gli affitti per studenti;
  • Compravendite case-vacanza in zone turistiche. Come per gli affitti brevi, un comparto più a rischio, soprattutto nei mesi immediatamente successivi alla risoluzione dell'emergenza;
  • Compravendite residenziali per domicilio. Siamo in Europa uno dei paesi in cui l'acquisto della prima casa è considerato un investimento primario per le famiglie. C'è da considerare che stiamo trattando pur sempre di un bene primario.
Per misurare gli effetti di questa crisi sull'acquisto degli immobili residenziali è necessario disporre di una quantità e qualità di dati dei quali non disponiamo ma possiamo comunque fare alcuni ragionamenti. 
  1. in questo periodo di emergenza molte aziende hanno sperimentato, per necessità e soprattutto per quelle tipologie di impiego per cui è possibile, lo smart-working o lavoro agile. Un utilizzo delle proprie abitazioni anche per lavorare darà come risultato una maggiore richiesta (e apprezzamento) degli immobili più grandi, con una stanza in più da destinare ad ufficio (e forse due).
  2. Come visto in un precedente mio articolo (lo trovi qui), dal titolo "Un Paese per Vecchi" , a dire di Paolo Paschetta, country head Italia di Pictec Asset Management, nei prossimi 25 anni la popolazione urbana passerà dal 50% al 70%. Ciò significherà un apprezzamento degli immobili di città contro un ulteriore deprezzamento degli immobili in provincia.
  3. Per il motivo demografico e per il conseguente aumento dei servizi nelle città, la richiesta per gli immobili con giardino/terrazzo ampio aumenterà in modo considerevole.
  4. Come sta già avvenendo nelle grandi città, il recupero ai fini abitativi, dei locali commerciali, negozi, locali di deposito (leggi sotto-tetti) avrà una importanza strategica, soprattutto per evitare l'eccessivo consumo di suolo.
  5. Edifici più efficaci dal punto di vista energetico (leggi confort abitativo) avranno sempre più incisività sul valore immobiliare.
  6. Un aspetto importante e positivo per chi acquista casa in questo periodo è la tassazione dei mutui prima casa: con una rapida ricerca tra le banche si può notare come il tasso medio varia dallo 0,4% allo 0,9%, ben al di sotto del tasso medio del 6% nel 2006.
Gli aspetti maggiormente negativi di contrazione del mercato immobiliare residenziale si concentreranno soprattutto nell'immediato post-emergenza, direi almeno sino i primi mesi del 2021. Successivamente potremmo assistere ad un assestamento del mercato. Nomisma S.p.a. ha elaborato alcune previsioni sulle compravendite nel settore immobiliare per gli anni 2020, 2021, 2022. Nelle previsioni pre-emergenza il numero delle compravendite residenziali doveva essere di 613.000 unità. Nomisma ha elaborato anche due previsioni per il periodo post-emergenza: una stima ottimistica ed una pessimista, in quanto attualmente non si hanno i dati certi della contrazione del mercato del lavoro dovuta alla crisi "covid-19". Nella migliore delle ipotesi il 2020 si chiuederà con circa 40.000 immobili venduti in meno rispetto l'anno 2018 (ultimo anno con dati certi provenienti dall'agenzia delle entrate). Di seguito una tabella riepilogativa sull'andamento del numero di atti notarili per immobili residenziali negli ultimi anni.
Anno Numero compravendite residenziali ipotesi ottimistica Nomisma S.p.a. Ipotesi pessimista Nomisma S.p.a.
2015 436.000
2016 543.000
2017 579.000
2018 604.000
...
2020 564.000 494.000
2021 532.000 407.000
2022 526.000 412.000
Fonti: Agenzia delle Entrate & Elaborazioni su dati Agenzia delle Entrate
Si noti come nella peggiore delle ipotesi il numero di compravendite per il 2020 sarà comunque maggiore, seppur di poco, del 2015 (anche del 2014 e 2013).

Altro argomento che avrebbe diritto ad essere studiato con maggior attenzione è quello della compravendita degli immobili commerciali che subirà un drastico calo soprattutto per quanto riguarda i piccoli locali di ristorazione e affini. In Cina si sta imponendo una disposizione di distanza minima tra i tavoli dei ristoranti ergo diminuzione dei coperti, norma caldeggiata anche nello Stivale.

Per tutti i dettagli in merito le previsioni vi consiglio di guardare il video di seguito di Nomisma S.p.a.
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Autore: Domenico Gagliardi 03 ott, 2024
Negli ultimi anni, il settore dell'edilizia ha visto una crescente regolamentazione per garantire sicurezza, legalità e qualità nei cantieri. Uno degli interventi più recenti riguarda l'introduzione dell'obbligo della patente a crediti per le imprese edili, una misura destinata a monitorare e valorizzare le competenze e la regolarità delle aziende operanti nel settore. Cos'è la Patente a Crediti per l'edilizia? La patente a crediti è un sistema che assegna un punteggio alle imprese edili in base a criteri quali il rispetto delle normative sulla sicurezza, la regolarità contributiva, l'efficacia formativa del personale e la qualità del lavoro svolto. Questa certificazione mira a migliorare gli standard del settore, penalizzando le aziende non in regola e premiando quelle che dimostrano di operare con serietà e conformità. Il punteggio viene assegnato attraverso una piattaforma gestita dall'Ispettorato Nazionale del Lavoro, dove le imprese devono periodicamente caricare i dati e le certificazioni necessarie per il mantenimento o l'aggiornamento della patente a punti. Ogni azienda ha l’obbligo di mantenere un livello minimo di punteggio per poter continuare a operare nel settore ed evitare sanzioni, sospensioni o interdizioni dall’attività lavorativa. Perché è importante per le imprese edili? L'obbligo della patente a crediti non è solo una questione burocratica, ma rappresenta un'importante leva competitiva nel mercato dell'edilizia. Le imprese che mantengono un alto livello di punteggio dimostrano di rispettare le normative vigenti, riducendo così il rischio di incidenti, contestazioni o vertenze legali. Di conseguenza, avere una patente a crediti con un buon punteggio può diventare un fattore di scelta per clienti e partner che cercano affidabilità e sicurezza. Al contrario, le imprese che trascurano questo obbligo rischiano non solo di perdere credibilità, ma anche di subire pesanti conseguenze economiche e operative. La sospensione della patente comporta l'interruzione dell'attività lavorativa fino alla regolarizzazione, con un impatto significativo sui progetti in corso e sulle opportunità future. Chi è Soggetto a questo obbligo? L'obbligo della patente a crediti riguarda tutte le imprese edili, indipendentemente dalla loro dimensione o ambito di attività. Dal piccolo artigiano alle grandi imprese di costruzioni, tutte le realtà del settore devono conformarsi a questa normativa per continuare a operare legalmente. È quindi fondamentale che ogni azienda gestisca in modo adeguato il caricamento e la verifica dei dati, mantenendo il proprio punteggio costantemente aggiornato. Come ottenere e mantenere la Patente a Crediti Ottenere e mantenere la patente a crediti richiede attenzione ai dettagli burocratici e la dichiarazione di documenti aggiornati e conformi alle norme vigenti. Questo processo può rivelarsi complesso, soprattutto per le piccole imprese che non dispongono di un ufficio amministrativo dedicato. La gestione dei caricamenti sul portale dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro può diventare un vero e proprio ostacolo, specialmente quando si ha a che fare con scadenze strette e documentazione complessa. Per facilitare questo compito e garantire che ogni passaggio sia svolto correttamente, è possibile affidarsi a servizi professionali di caricamento dati, che si occupano di tutta la parte amministrativa, lasciando alle imprese la tranquillità di concentrarsi sul proprio lavoro. Affidati ai professionisti per il caricamento dati della tua Patente a Crediti Ti offriamo un supporto professionale e completo, occupandoci di ogni aspetto burocratico legato alla gestione del portale dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro. Con il nostro servizio a soli 49€, ci occupiamo di: Caricamento dei dati richiesti in modo rapido e preciso. Verifica della conformità dei documenti, evitando errori o problemi che potrebbero compromettere la tua impresa. Assistenza completa fino alla conferma dell’avvenuto caricamento.  Non lasciare che la burocrazia rallenti la tua attività. Contattaci oggi stesso e affidati a noi per un servizio professionale e sicuro, mantenendo la tua impresa edile in regola con l'obbligo della patente a crediti!
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